Nel gergo culinario : la parola e il concetto di salsa non possono che associarsi alla connotazione di un insieme di ingredienti forti, il cui sapore lascia traccia. E’ un genere musicale dove confluiscono tradizioni di molti paesi dell’America centrale e meridionale, con sapori colti in Venezuela, Colombia, Panama, Portorico e soprattutto Cuba, che si ritiene sia il luogo di nascita della salsa. Qui, infatti, all’inizio del Novecento era diffuso il son, una versione più lenta e più elegante della rumba. Era un ballo molto apprezzato dalla borghesia locale di pelle bianca e nell’eseguirlo i ballerini praticamente non si toccavano mai. Uno degli elementi chiave di questo ballo è la pausa (chiamata anche battuta, sospensione o stop) sul quarto e l’ottavo tempo del ritmo. Pur esistendo sequenze di movimenti predefinite, chiamate figure o coreografie, la concatenazione di queste l’una all’altra è basata sull’improvvisazione; sta quindi alla fantasia dei ballerini costuire i vari passi di danza durante tutto l’arco del brano.La posizione di partenza del ballo è una posizione frontale asimmetrico in cui l’uomo posa la sua mano destra dietro la schiena, (esattamente al centro di essa) della propria ballerina e con la mano sinistra le tiene la mano. Tale posizione è detta di coppia chiusa. Ma in genere viene abbandonata quasi subito, durante la danza, per lasciare spazio alla posizione di coppia aperta, che è il vero punto di partenza per le varie figure. L’uomo deve guidare la donna mediante il linguaggio corporeo comunicandole i vari spostamenti.
La clave è lo strumento musicale il cui suono viene solitamente preso come punto di riferimento per gli attacchi dei passi. Essendo la sezione ritmica spesso molto articolata ed eterogenea, nei brani di salsa, i numerosi strumenti percussivi che si sovrappongono necessitano di un orecchio allenato, per far sì che il movimento del corpo si coordini al ritmo. Tale esercizio è sovente difficile per il principiante, ma man mano che si procede nell’apprendimento del ballo, l’abitudine all’ascolto genera la capacità di decodificare all’istante gli accenti delle varie percussioni.
Nei paesi d’origine, il ballo della salsa ha sempre fatto parte della cultura in modo molto radicato. La versione che ne è stata esportata nel mondo occidentale, ad uso delle scuole di danza, dei circoli, delle balere, è spesso “ripulita”secondo lo stile della salsa da spettacolo, contrapposto invece alla salsa da strada, ovvero quella propria dei paesi caraibici. Nella salsa da strada, ritroviamo infatti un modo di ballare legato all’improvvisazione, la salsa da spettacolo, è più costruita. Anche in questo genere, non mancano le contaminazioni con altri balli: alcuni maestri infatti, insegnano passi che includono dei movimenti presi a prestito dall’hip hop, dal funky, spesso inserendoli nelle coreografie abituali. Tra le nuove discipline derivanti dalle radici della salsa cubana e salsa portoricana sono da ricordare: La New York style, la Los Angeles styles.
La prima nasce più come tecnica di insegnamento che come vero e proprio nuovo stile, in quanto usa il “break on two”, metodo didattico creato da Eddy Torres per insegnare a ballare sul “due” della melodia o della clave, tipico della portoricana. Quindi La New York style non si distingue in modo netto dalla portoricana, ma la interpreta in modo diverso soprattutto perché si utilizza il “Break”.
La Los Angeles invece si balla “sull’uno” tempo tipico della salsa cubana, quindi è una specie di misto , mantenendo il tempo cubano e rispettando la linea di ballo tipica della salsa portoricana,ma con la novità che vengono inserite tutte le figure degli altri balli e anche figure con posizioni acrobatiche( viene chiamata anche salsa free style). L’ideatore di questo nuovo modo di interpretare la salsa è il messicano (di adozione statunitense) Francisco Vasquez.
I Pasitos
“modo di esprimersi e di corteggiare il partner o la partner attraverso il ballo” sono passi eseguiti in assolo divenuti una vera caratteristica nella salsa portoricana. E’ ovvio che la dama una volta lasciata libera inizierà anche lei questo gioco di passi i quali non saranno obbligatoriamente uguali a quelli del partner. L’inizio e la fine dei Pasitos non hanno una durata prestabilita in quanto quest’ultima varia a secondo del brano musicale che in genere viene interpretato a tempo. Quindi possiamo definire i pasitos, parte fondamentale della salsa Portoricana in quanto consentono alla coppia di interpretare il ballo con totale libertà di movimento del corpo.
Nata intorno agli anni Trenta, era diffusa solamente nelle classi sociali più povere della Repubblica Dominicana. Veniva ballato nelle campagne, nei quartieri poveri e in locali malfamati frequentati da prostitute. I testi delle canzoni esprimevano situazioni difficili che si vivevano in quel contesto sociale. Questo ha fatto si che la bachata venisse definita come “música de amargue” (“musica da amarezza” in spagnolo) proprio per via della tristezza dei temi trattati. La borghesia disprezzava questo genere musicale, non solo perché espressione delle classi povere, ma anche perché le movenze tipiche del ballo venivano viste come oscene e volgari. La bachata delle origini, infatti, non presentava molte figure come nell’interpretazione moderna; era un ballo in cui l’uomo e la donna, per tutta la durata del brano, restavano abbracciati dondolandosi ed effettuando un provocatorio movimento d’anca sul quarto battito musicale.
A partire dagli anni Ottanta, la bachata subì un processo di rivalutazione grazie ai mezzi di comunicazione e agli sforzi di molti compositori. Il primo compositore a rilanciare questo genere fu Luis Segura, nel 1982 grazie al quale la bachata cominciò ad esordire sulle prime stazioni radiofoniche e a diffondersi in tutte le classi sociali. Nel frattempo nacquero diversi compositori di ottimo livello, i quali, introducendo strumenti musicali tecnologicamente più avanzati, diedero vita ad una bachata più moderna, denominata neobachata, che si preparava alla sua ascesa internazionale. Tra i compositori più importanti che hanno dato il via a questo processo c’è sicuramente Juan Luis Guerra, che nel 1990, portò finalmente la bachata al di fuori dei confini dominicani. In Italia, la bachata ha riscosso un notevole successo a partire dalla fine degli anni Novanta. Ma il contributo maggiore alla sua diffusione è stato dato dalla canzone Obsesión del gruppo Aventura. Tuttora questo genere e il relativo ballo sono sempre più diffusi e, insieme alla salsa e al merengue, hanno dato vita a corsi, stage e serate dedicate.
Abbiamo 2 interpretazioni di questo ballo:
la prima, prettamente dominicana, prevede una danza più fedele alle origini, con pochissime figure e un movimento quasi sempre sul posto;
la seconda, tipicamente europea, prevede una danza ricca di figure, che rende il ballo molto coreografico e più fruibile dal punto di vista commerciale.
La musica viene suonata in 4/4. La caratteristica peculiare della bachata è l’uso della chitarra (elettrica o acustica) amplificata, il cui suono è pizzicato con riverbero.
La bachata ha anche dato origine in tempi recenti a generi “fusion” come il sensuale bachatango, un genere che mescola il ritmo della bachata con gli strumenti del tango.
Nel corso dei secoli alle popolazioni indigene e agli spagnoli residenti si aggiunsero numerosissimi africani che, come abbiamo già visto, furono importati in schiavitù in tutti i territori controllati dalla Spagna. Da un tale incrocio di razze, di tradizioni e di culture si svilupparono diversi balli. E in questo senso, sembra che il merengue sia una delle più antiche forme di danza caraibica.
Etimologia della Parola:
Ci sono due versioni ampiamente diffuse che si contendono l’origine storica della parola “forró”. La prima, sostenuta dallo studioso del folclore brasiliano Câmara Cascudo o dal lessicografo Aurélio Buarque de Holanda, è che la parola derivi dal termine forrobodó – espressione africana di origine bantu che significa “festa, caos”– ed è la versione più accreditata, considerando la massiccia presenza di popolazione africana in Brasile a causa della schiavitù (abolita nel 1888). La seconda, più pittoresca, spiega che il termine apparve alla fine del diciannovesimo secolo, durante la costruzione delle ferrovie nel nord-est del Brasile da parte degli inglesi. In questi anni venivano organizzate feste aperte a TUTTI = in inglese: “for All” e il termine “Forró” sarebbe apparso come variazione della pronuncia dell’espressione inglese “FOR ALL”.
Il forró si è evoluto in diversi stili che hanno radici in molte altre danze, adattate allo stampo e all’estetica che la cultura e la musica del forró presenta. Tali stili si differenziano l’uno dall’altro non solo per i passi ma anche per la musica.
I principali stili di forró sono:
Forró Tradizionale o Pé-de-serra
Il forró tradizionale viene anche denominato Pé-de-serra, perché trae la sua fonte d’ispirazione artistica dal mondo rurale del sertanejo, la campagna arida del nord-est brasiliano. Viene suonato da strumenti che non necessitano di elettricità: come la rabeca (violino), il flauto e i più classici sanfona (fisarmonica), triangolo e zabumba (grancassa).
Xote
Di ritmo più lento. Questa musica è arrivata in Brasile verso il 1850 con l’arrivo massiccio di manodopera inglese nel nord-est brasiliano e da lì, ha iniziato a venire reinterpretata dalla popolazione locale. Attualmente la danza sul ritmo xote prevede passi incorporati dalla salsa, bachata, dal mambo e dalla rumba.
Forró Universitário
è essenzialmente uno stile di danza creatosi intorno agli anni 1980-2000 proprio nelle università, da cui il nome.
I giovani studenti hanno incrementato la quantità di passi adatti alla danza introducendo influenze di Rock`n Roll, Samba e balli caraibici: intrecci di braccia e passi acrobatici.
Forró Eletrônico
Con il passare degli anni e la diffusione del genere musicale si viene a creare il forró elettronico, caratterizzato da grande enfasi sugli strumenti elettronici: chitarra, basso, tastiere elettroniche (che a volte sostituiscono la fisarmonica) e batteria.
Il ritmo zouk ha avuto origine nelle isole caraibiche di colonizzazione francese, creato dalla band Kassav, che mescola ritmi e stili musicali come il Calypso e l’afro-caraibico Makossa. La parola “zouk” è apparsa nel 1985 in Europa grazie al titolo della canzone “Zouk la sé sèl médickaman nou ni”, anche conosciuta semplicemente come “zouk”, essendo la parola maggiormente percepita. Va notato che zouk non era il nome dello stile musicale: infatti, il gruppo Kassav non aveva mai attribuito quel nome allo stile che aveva sviluppato.
Etimologia della Parola
Il nome zouk deriva dal dialetto haitiano creolo (un mix tra francese e lingue africane) e significa “festa”.
Caratteristiche dello Zouk
Questa danza è abbastanza comune nei Caraibi, proprio come il merengue. Lo zouk è ballato cambiando peso in tempi musicali (che molti insegnanti di danza chiamano semplicemente “tempo”).
Invece in Brasile, la base dello zouk è la lambada, i movimenti sono stati adattati al ritmo della musica, dunque realizzati più lentamente con molti movimenti di braccia e giri. Il modo di ballare lo zouk in Brasile cambia da città a città: a Bahia si balla più come lambada, a Rio de Janeiro è influenzato da movimenti di danza classica e contemporanea, a San Paolo è diffuso il lamba-zouk e lo zouk moderno con influssi dall’hip-hop, mentre a Brasilia si ballano tutti questi stili.
All’interno dello zouk, ci sono diversi stili: Zouk-love, Cape-Love, Cape-Zouk, Zouk Flow, Soulzouk, Neozouk e il Revolution.
Di più sullo Zouk
Bisogna stare attenti a non confondere la musica con la danza. La danza zouk può essere ballata su diversi ritmi: kizomba, reggaeton, tarraxinha, cabolove, cabozouk, remix, R&B, hip-hop, etc. Come appena accennato, lo zouk può essere ballato nello stile musicale kizomba, ma non può essere confuso con la danza kizomba, di origine angolana, la quale è molto diffusa nei paesi africani di lingua portoghese. A differenza della kizomba, che si balla molto vicini al partner, lo zouk è un ballo molto più dinamico e caratterizzato dal tipico movimento sensuale dei capelli della dama.
Il termine “gafieira”, tradizionalmente rivolto alle classi più umili, è comparso attorno alla fine del 19° secolo e si riferiva al luogo dove si era soliti ballare.
Origine del Samba de Gafieira
Il Samba de Gafieira è stato propagato dai neri che emigrarono da Bahia a Rio de Janeiro nella seconda metà del XX secolo, stabilendosi a Rio nei quartieri di Gamboa e Saúde. Altri stili di ballo già erano presenti nella città, come Polka, Xote e Lundu. Questi hanno influenzato il Samba de Gafieira. A quel tempo comparve il termine “Partido Alto”, che indicava in modo informale coloro che avevano una grande conoscenza e qualità dei vecchi stili di samba.
Di origine africana, con un ritmo forte, avvolgente e caratteristico, il Samba è diventato un simbolo del Brasile. All’inizio il Samba Gafieira non era ben visto dalla società, in quanto non si confaceva alla morale e al buon costume del tempo, forse per l’accentuata sensualità della donna o perché era abitualmente ballato nei cabaret.
Il Samba de Gafieira, come è noto, è il modo di ballare in coppia che si differenzia dal Samba no Pé, ballato individualmente.
Caratteristiche del Samba de Gafieira
La danza ha subito diverse trasformazioni e al giorno d’oggi tale danza è considerata elegante, che richiede tecnica, ma allo stesso tempo mantiene il lato “seduttivo” e l’intraprendenza del ballerino e la sensualità e la morbidezza dei fianchi della ballerina.
Come genere musicale il Samba de Gafieira include: Samba-Choro, Samba de Breque e Samba Sincopado.